I Battitori Liberi
“In un periodo storico in cui la marginalità fa paura, è oggetto di sopraffazione o non è appetibile perché fragile raccontarla e stare dalla sua parte è un grande atto di resistenza culturale e umana”.
Così inizia l’intervento di Eva di Stefano, storica dell’arte contemporanea, che in questo modo definisce in modo chiaro e semplice il senso complessivo del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare.
I battitori liberi sono quegli artisti solitari che si dedicano ad opere apparentemente prive di scopo rovesciando il principio dell’utilitarismo che permea ogni aspetto della nostra vita.
Un battitore libero, come si dice comunemente in ambito sportivo, è un giocatore che si muove al di fuori di ogni strategia concordata.
Nell’arte definiamo così coloro che escono da ogni classificazione o corrente, l’artista non omologato che agisce e opera in piena autonomia culturale e che ha fatto della propria opera un progetto di vita individuale che vive in solitudine e spesso in un ambiente avverso.